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G.A.L. Mongioie - Bando 7.6.4 .S.R. 2014/2020 - Misura 19 -

Operazione 7.6.4 - Misura 19 - “Valorizzazione della Cappella di San Sebastiano - Allestimento dell'itinerario dalle Vigne al Mare”
Data:
Martedì, 19 Settembre 2023
G.A.L. Mongioie - Bando 7.6.4 .S.R. 2014/2020 - Misura 19 -

Descrizione

Obiettivi del progetto

La cappella di San Sebastiano di Sale San Giovanni ed il suo sedime di pertinenza sono di proprietà dell’amministrazione comunale.


Il progetto propone di impiegare il suggestivo interno della Cappella come un moderno “ricetto del viandante” mediante la realizzazione di un punto informativo dotato di strumenti digitali connessi in rete al servizio della infrastruttura turistica dell’Itinerario DALLE VIGNE AL MARE.


Gli interventi oggetto della presente relazione intendono valorizzare alcuni interventi di restauro già realizzati nel corso degli ultimi vent’anni sugli affreschi della Cappella di San Sebastiano di Sale San Giovanni, rendendo accessibile il sito in modo articolato sulla base di una precisa ricostruzione filologica della vicenda stratigrafica che la caratterizza, soprattutto in riferimento allo sviluppo ed al posizionamento degli ingressi.


Un ulteriore beneficio è quello di rendere disponibili ai residenti ed ai turisti uno strumento interattivo adatto alla definizione di una personale interpretazione del paesaggio culturale di Sale San Giovanni, mediante un punto di vista integrato dei suoi beni culturali e del paesaggio morfologico ed antropico che li circonda, tra i quali il prestigioso “Boscareto Prandi”.


Il progetto prevede limitate opere di carattere impiantistico di tipo elettronico, con componente elettrotecnica per il funzionamento di apparati digitali e illuminazione, a cui è dedicata apposita relazione specialistica.


Il progetto non prevede opere di carattere strutturale: non comprende pertanto relazioni specialistiche geologiche, geotecniche, opere strutturali.


Il progetto non prevede opere esterne e pertanto non comprende la relazione specialistica idrogeologica per la sistemazione delle acque superficiali.


Il progetto non prevede scavi di nessun genere e pertanto non comprende la relazione specialistica archeologica.


La cappella è bene vincolato ai sensi Codice 42/2004; le opere sono conformi a quanto autorizzato in sede di N.O. 14221 del 27.06.2016 e N.O. 5078 del 24.04.2019.


 


Profilo storico artistico della cappella di San Sebastiano di Sale San Giovanni


La cappella di San Sebastiano è stata oggetto di studio e di restauro da parte della comunità locale. Si riporta di seguito il testo pubblicato nel 2005 all’interno del libro: P.A. FERRO, Sale San Giovanni & Sale Langhe – memorie storiche dall’epoca romana ai nostri giorni, a cura della Pro Loco di Sale San Giovanni.


 «All’ingresso del borgo di Sale S. Giovanni, il “Bricco”, subito prima della salita che porta al Castello, a sinistra della strada, si trova la cappella di S. Sebastiano fatta costruire dalla Comunità forse in occasione della epidemia di peste del 1348-50. Oggi è di proprietà comunale.


Originariamente orientata a nord con facciata a sud, presentava un prospetto ad arco aperto per offrire rifugio ai viandanti. Verso il 1880-90, per portare l’ingresso a livello del nuovo piano stradale, tutto l’edificio fu modificato, rialzandolo e impostando la nuova facciata con timpano triangolare verso ovest. Si aprì un nuovo ingresso sulla strada distruggendo parzialmente gli affreschi interni e si rialzò di un metro e mezzo il pavimento in terra battuta, ricoprendo i dipinti delle parti inferiori.


I lavori di restauro hanno permesso la lettura di tutto l’apparato pittorico nella sua immediatezza didattica e ammonitrice. E’ il trionfo della Morte, che onnipresente e senza scampo nelle epidemie di peste, non risparmia nessuno: alti prelati, monaci, potenti o gente comune. Essa è raffigurata come scheletro incombente e inesorabile che colpisce con lancia e spada o scuote il campanello annunciando l’ora fatale.


I riquadri dipinti sono semilunari a ricordarci l’impostazione dell’originale copertura a crociera. Nella parete di fronte all’ingresso: a destra, un alto prelato vestito di rosso, forse un cardinale, che, abbattuto e calpestato, alza una mano quasi a chiedere clemenza mentre viene trafitto con la lancia; a sinistra, un feudatario viene afferrato e trafitto di spada mentre piega il ginocchio. Fra le due raffigurazioni, nelle modifiche del 1800 è stato inserito un dipinto con S. Sebastiano, S. Rocco e la vergine, la cui protezione dà speranza di sfuggire al morbo.


Sulla parete a lato dell’attuale porta di ingresso, da una parte la Morte afferra un personaggio in fuga che stringe con forza un sacchetto di monete: un usuraio, dall’altra sveglia col suo macabro campanello un monaco dormiente, vestito col saio e con le chiavi simbolo del suo alto ufficio nel monastero, quello del “grangere”. Un alto prelato, un feudatario, un ricco, un monaco: personaggi con tutto da perdere mentre manca un rappresentante del popolo minuto cui la Morte nulla poteva togliere se non una vita grama di stenti.


Sulla parete di sinistra, il lato originario dell’altare poi rimosso, in alto, in una lunetta incorniciata di motivi vegetali su sfondo nero, l’unico vincitore della Morte:Cristo che ece a metà busto da un sepolcro marmoreo, protendendo le mani verso i fedeli ed evidenziando le ferite dei chiodi. Accanto a Cristo, a destra guardando, un angelo genuflesso probabilmente regge un cero, a sinistra, una figura biancovestita, un rappresentante dei Battuti Bianchi, abbraccia una pesante croce. Qui, con la rappresentazione del Cristo Risorto abbiamo il punto centrale ed essenziale della nostra fede: “Se Cristo non è risorto, la nostra fede è vana”. Nella parte inferiore, separata da un architrave con testine d’angeli, sotto il Cristo Risorto, si riconosce una madonna in trono fra S. Sebastiano e, forse, S. Rocco, lo stesso tema poi ripreso nell’800 sulla parete di fronte alla porta. All’estrema destra, San Giovanni Battista con l’abituale pelle di cammello e tunica rossa, che, con la sinistra, indica l’agnello reggente la bandiera bianca crociata di rosso e disteso sul libro della Scrittura sorretto da un alto leggio; nel cartiglio la scritta “Ecce Agnus dei”. Accanto a lui il Vescovo S. Siro con pastorale ricurvo e la mitra, con nella sinistra la Bibbia rilegata in rosso. All’estrema sinistra una scena difficilmente leggibile e interpretabile: tre figure intorno ad un pozzo.


La parete di destra della cappella che corrisponde all’ingresso originale non presenta dipinti.


I lavori di restauro della cappella si sono svolti in tre momenti. Dal 1999 al 2000 il Laboratorio di restauro di Rocca e Beuto di Balangero ha realizzato un risanamento conservativo e un restauro degli affreschi, avendo come sponsor, al 70% il G.A.L. Mongioie di Mondovì e al 30% il Comune di Sale S. Giovanni. L’inaugurazione è avvenuta il 9 luglio 2000. Dal 2001 al 2002 l’impresa RAM di Ceva, assistita dalla CHORA, società cooperativa di ricerca archeologica di Torino, ha effettuato lavori di scavo archeologico con la sponsorizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Negli anni 2002/2003 la Ditta Rava & C. di Torino ha completato i lavori di restauro murari con il finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo. Tutti i lavori sono stati effettuati sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici e della Soprintendenza per i Beni artistici e Storici».


Nel corso del 2018 l’Amministrazione di Sale San Giovanni ha provveduto ad un importante intervento di messa in sicurezza della copertura e di realizzazione di vespai esterni per il risanamento delle murature interessate da infiltrazioni di umidità.


 


Modalità di fruizione del punto informativo


La gestione del punto informativo sarà di competenza dell’Amministrazione comunale, che provvederà alla realizzazione dei contenuti informatici e digitali da erogare tramite le installazioni informatiche di semplice concezione il cui allestimento è parte del presente progetto.


Il punto informativo risulta chiuso verso l’esterno, mediante porta con serratura elettrificata; si entra nel “ricetto del viandante” mediante la tecnologia di “accesso controllato”, che rende il sito disponibile alla visita H24 di chiunque sia interessato a entrare e usufruire dei servizi digitali offerti, senza l’impiego di personale dedicato; il sistema funziona tramite APP (modalità di impiego mediante uso di bluetoot) o tramite canali social/G-mail (modalità di impiego mediante uso di shelly).


Al fine di raggiungere i propri obbiettivi il progetto propone di realizzare la riapertura dell’ingresso storico del sacello, già messo in luce dagli attenti scavi eseguiti, unitamente ad una attenta riqualificazione delle scarpate esterne immediatamente prospicienti l’edificio finalizzata al loro recupero paesaggistico, creando un “sentiero” naturalistico reso ulteriormente suggestivo dalla presenza del pozzo a pianta circolare già recuperato.


Il doppio accesso dalla strada e dal “sentiero” unitamente all’importante altezza del vano interno, suggeriscono l’inserimento di un “soppalco” realizzato con acciaio inox satinato e vetro per l’esplorazione a più livelli degli affreschi cinquecenteschi attribuiti a Bartolomeo Botoneri.


La valorizzazione della Cappella come “ricetto del viandante” si accompagna ad una studiata strategia conservativa che, a fianco di alcuni classici interventi di consolidamento e ripulitura degli affreschi già restaurati, propone la realizzazione di interventi di impiantistica non invasiva, ospitata prevalentemente sotto il pavimento in cocciopesto, avente come obbiettivo l’illuminazione della cappella mediante la tecnologia a led.



Documenti allegati

A cura di

Ulteriori Informazioni

Ultimo aggiornamento

07/11/2023 11:11




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